Tra colore e poesia…un impercettibile piccolo ponte

Tra colore e poesia…un impercettibile piccolo ponte. Potrebbe sembrare un titolo pretenzioso, ma come poter spiegare le reali motivazioni che mi hanno spinto verso la creazione del mio ultimo lavoro. Ogni colore racchiude in se’ una tale energia, un dinamismo, una profondita’ e un tale mistero che potrebbe inaspettatamente portarmi nel luogo piu’ ignoto, nel confine piu’ lontano delle mie precedenti esperienze, un luogo dove le mie stesse immagini si staccano da me per vivere di vita propria.  Qui scopro che il colore mi sorprende, mi prosciuga, mi domina, mi attira e nello stesso tempo mi respinge ed a lui va sempre l’ultima parola. In tutto questo mi chiedo se nel mio lavoro ci sono certezze, punti fermi, ancore a cui aggrapparsi per poter definire razionalmente il senso del cercare e non sentirsi come un equilibrista senza rete di protezione. A questo non so dare risposte…sinceramente posso solo affidarmi ad un’unica convinzione : ogni colore racchiude in se’ una pulsazione vitale, una essenza di pura poesia. A quella poesia a cui anelito, nel desiderio di esserne almeno sfiorato, io provo ad accostare la fonte di ogni mia ispirazione. In fondo non parliamo altro che di un “piccolo ponte” con cui cerco un sottile contatto verso tutti i piu’ attenti osservatori delle mie creazioni.tra-colore-e-poesia-un-impercettibile-piccolo-ponte

 

L’essenziale

Molte volte mi sono chiesto, soprattutto nel campo dell’arte moderna, cosa rende una immagine universale, tale da farla entrare in modo diretto nel nostro immaginario collettivo. A questo proposito non posso fare a meno di pensare ad uno dei piu’ famosi quadri di Henri Matisse che ho avuto la fortuna di vedere piu’ volte al museo Hermitage di San Pietroburgo.Mi riferisco al famoso quadro “La danza”. Tre soli colori , verde, blu, arancio che sembrano affondare l’uno sull’altro con una tale energia ed una tale forza da farti sentire l’essenza stessa della danza e in un modo che e’ al tempo stesso primitivo, naturale e poetico. Ho cercato di guardare piu volte questo quadro cercando di andare piu’ in profondita’, carpirne i segreti, ma alla fine credo che la sua bellezza sia svelata tutta in superficie dove tutto e’ sostanziale, intenso, dinamico e soprattutto vivo. Allora mi chiedo come si e’ giunti ad una sintesi cosi’ perfetta, ad una immagine cosi’ semplice e universale. Ho solo una risposta a tutto questo, la genialita’ di un grande artista e’ quella di saper togliere tutto cio’ che non serve. Cogliere l’essenziale e lasciare indietro tutto cio’ che e’ inutile per andare diritti verso il cuore stesso della tua creazione. Forse solo in questo processo puoi rendere unica la tua opera.

Grazie Henri Matisse.!Euforia di una danza - acrilico - cm120 x cm100

 

 

Ispirazione

“Non c’e mai un momento in cui tu possa dire : ho lavorato bene e domani e’ domenica. Come ti fermi, ricominci. Puoi lasciare da parte un quadro dicendo che non ci metterai piu’ mano. Ma non puoi mai dire la parola fine.”(Picasso). E’ sicuramente da questa frase, cosi’ vera e profonda che ogni artista a mio avviso dovrebbe partire nel proprio viaggio creativo, non esiste domenica e dovremo allontanarci il piu’ possibile da autocelebrazioni, perche’ i quadri che ci dovrebbero interessare sempre non sono quelli che abbiamo fatto ma quelli che avremo intenzione di fare. Il problema e’ che spesso ci si adagia su una formula collaudata, una immagine sicura e il coraggio di osare e di andare oltre perde quello slancio che dovrebbe essere la nostra vera fonte artistica. Certo, la vera bestia nera e quello contro cui si combatte e’ sempre lo stesso, l’affievolirsi della vera ispirazione ed e’ una lotta incessante in cui ogni artista dovra’ farne i conti fino alla fine. Forse il senso di tutto sta in questa lotta interna tra il nulla cosi’ bene impresso in una tela bianca e cio’ che uscira’ alla fine del tuo lavoro. Ma la cosa che non dimentico mai e parlo soprattutto dalla mia esperienza personale e’ che si e’ sempre dipendenti da un puro ed autentico istinto creativo e che questo non lo possiedi e non ti appartiene sempre….ti abita a volte ed e’ in quei momenti che giochi tutte le tue carte e rendi omaggio alla tua ispirazione. La citta' delle luci

surrealismo

Qualche settimana fa una mia carissima amica mi ha commissionato per il suo appartamento un tipo particolare di quadro. Questo tipo di progetto e’ una cosa che faccio molto raramente ed e’ soprattutto per l’amicizia che mi lega a questa persona che ho accettato con molto piacere. Alla fine di tutto, quello che e’ uscito e’ stata un opera particolare che ha stupito anche me…e mi ha riportato alle mie origini surrealiste. Per quanto la mia ricerca spazi all’interno di ogni colore cercando spesso la pura astrazione e’ ancora forte nel mio spirito creativo la trasformazione della realta’ nel sogno surrealista e devo ancora molto a questo tipo di pensiero. Non posso certo dimenticare le mie prime personali, soprattutto quella di Barbizon (piccola citta’ nei pressi di Parigi), dove esponevo meta’ dei miei primi lavori astratti accanto ai miei quadri surrealisti. Giovanissimo ero completamente rapito dai concetti e dalla magia a cui assistevo quando visitavo le mostre di maestri surrealisti come Magritte o De Chirico. Un ricordo lontano e’ ancora impresso nella mia mente e risale, credo, a quando frequentavo la prima media. Nel libro di educazione artistica era raffigurato il quadro di Salvator Dali “La persistenza della memoria”. Una immagine particolare …su un profilo di un volto addormentato e stilizzato orologi mollicci e piegati segnavano il tempo. La mia prima considerazione di quello che vedevo fu : ” ma allora con la pittura posso ricreare anche quello che non esiste…e immaginarlo prendere vita come se fosse reale ?”.inseparabili

Osservare

Fondamentale a mio avviso per ogni pittore (e forse in generale per ogni artista) e’ ossservare e metabolizzare il lavoro di altri creativi. Questo per me e’ davvero basilare e non si tratta ne’ di rubare e ne’ tantomeno di copiare. Trovo in questa curiosita’ una delle fonti delle mie ispirazioni pittoriche. Non parlo soltanto di grandi maestri del passato ma anche di artisti che magari espongono a pochi chilometri da me. Il piacere di andare a mostre ed eventi artistici va mantenuto sempre vivo ed e’ un interesse al quale non potrei mai rinunciare. Tanto per citare un esempio , diversi anni fa , osservando un quadro di Paul Klee ” La strada maestra”, ebbi l’ispirazione e lo stimolo per un miio nuovo lavoro che intitolai appunto ” La strada”.

.La Strada - acrilico e sabbie - cm100 x cm100

Il viaggio

Era il 1994 quando nella mia prima personale di quadri astratti a Barbizon , piccola cittadina a pochi chilometri da Parigi, mi venne l’idea di mettere nella brochure il quadro che piu’ sentivo in quel momento : Il viaggio. Quell’immagine rappresentava un salto verso l’ignoto , verso una meta a me sconosciuta. A distanza di anni quel quadro mi fa pensare a cio’ che piu’ mi affascina di un percorso creativo , a cio’ che lo rende cosi’ intrigante: non potrai mai conoscere quale sara’ l’ultimo approdo, l’ultima immagine a cui darai vita.

 

 

 

Il viaggio - Acquerello su carta - cm80 x cm60